giovedì 23 maggio 2013

LA BAMBINA E LE FARFALLE.

Quando ero bambina trascorrevo delle interminabili estati in una casa di montagnache si trovava fuori da ogni rotta: non c'era un paese, ma solo dei gruppetti di case con giardino disseminate senza apparente ordine.
Fra i miei divertimenti di allora ce n'era uno un po' crudele: catturare le farfalle.
Mi aggiravo per i prati con una retina e davo la caccia a certe farfalline blu che volavano piano piano, le uniche alla portata della bimba poco agile che ero.
Avevo poi costruito loro una specie di casetta trasparente in una scatola di plastica , che avevo arredato anche con dei fiorellini.
Trattenevo per un giorno lì le mie prigioniere, per poter osservare il loro volo da vicino e le sfumature di colore, cosa che in natura sarebbe stata difficile ai miei occhi poco efficienti.
Era uno spettacolo di bellezza e di grazia che volevo far mio ad ogni costo, ipnotizzante, che mi faceva sognare un mondo più bello e colorato, più armonioso.
Poi la sera aprivo la piccola prigione e liberavo le farfalle superstiti. Come mi dispiaceva vedere con quanta foga riconquistavano la libertà e si impegnavano in un volo rapido e alto come normalmente non avveniva.

Con gli anni naturalmente smisi i miei crudeli esperimenti, perché arrivai a malincuore a capire che per avere accanto a noi un essere grazioso ed elegante, che ci riempia gli occhi e il cuore, bisogna proporsi con la nostra capacità di seduzione e non con l'inganno o la violenza.
Altrimenti la nostra "preda" si spegnerà o ci abbandonerà appena possibile.

Spero di non nuocere mai più alle farfalle che incontrerò.

sabato 18 maggio 2013

VIAGGIO SOLA.

La settimana scorsa ho trascinato un' amica al cinema proprio per vedere questo film, che avevo sentito descrivere con amore in una trasmissione radiofonica, con ospite l'autrice Maria Sole Tognazzi.
La protagonista Irene, interpretata da una convincente Margherita buy, fa uno strano mestiere:  recensisce hotel di lusso in tutto il mondo e per farlo deve naturalmente recarsi sul posto. E ogni volta, fingendosi una normale cliente danarosa  dalle molte esigenze, testa scrupolosamente tutti i servizi dell'albergo e le competenze del personale, annotando le sue valutazioni.
Con questa vita sempre in viaggio, Irene non ha modo di costruirsi una vita affettiva stabile, ma di questo sembra preoccuparsi maggiormente la sorella Silvia, che le fa da contraltare con la sua famiglia "normale" con due bambine vivaci e un marito con cui l'intimità è già un ricordo.

Un punto fermo di Irene è la complice amicizia con l'ex fidanzato Andrea, che vacilla quando lui sta per diventare padre.
anche Andrea, se pure poco entusiasta del metter su famiglia, pare preoccupato della solitudine di Irene. Mi ha divertito molto la loro discussione sull'andare al cinema da soli di sera, che per la donna è normale perché non vede motivo per cui col progredire del giorno aumenti il grado di disperazione dell'individuo....

Insomma pare che Irene abbia chiaro il suo percorso di vita senza tanti rimpianti, e soltanto la morte di un personaggio significativo che incontrerà durante un viaggio di lavoro la metterà temporaneamente in crisi.
Sembrerà voler dare una svolta drastica alle sue abitudini, ma ....

Questo film, che porta la commedia italiana fuori dai cliché familiari e dal lieto fine fatto di matrimoni, riconciliazioni e nascite, mi ha fatto pensare.
Pensare che forse la felicità può avere per ogni persona un significato diverso, che non c'è un percorso lineare a cui tutti debbano aspirare e termini come solitudine, coppia e famiglia possono avere infinite declinazioni.
Basta voler diventare testardamente se stessi.

Trailer:
http://www.youtube.com/watch?v=85jxuoxttqg

domenica 12 maggio 2013

PORTAMI A BALLARE.

Sì, mamma, portami con te in una delle tue festicciole semplici degli anni Cinquanta, rigorosamente a casa di qualcuno con la mamma nell'altra stanza che ogni tanto fa capolino con una scusa.
Fammi sentire il profumo dei dolci e dei panini fatti in casa, da annaffiare con brocche di aranciata.
Mostrami le timide coppiette che ballano al suono di dischi un po' fruscianti per l'usura.
Fammi ascoltare le conversazioni dei gruppetti di amiche e di amici.
E ti vedo lì: fra tante bamboline graziose tu spicchi per il sorriso aperto e il taglio di capelli corto e comodo. Niente cinguettanti risatine, ma frasi spiritose pronunciate da chi legge, si informa, vive nel mondo.
Per questo sei la più ricercata, dai maschietti che non si intimoriscono.

Ecco, il ballo è finito, riportami nel presente ma prima di lasciarmi, mamma, prova ad infondermi un grammo del tuo coraggio: mi basterà per la vita.


http://www.youtube.com/watch?v=lovCUil0b04

giovedì 9 maggio 2013

IL DOLORE.

il dolore più acuto
ti dà pugni allo stomaco,
ti ubriaca,
finché perdi la testa
ti strappa grida animali.
Il dolore continuo
ti piega la schiena,
ti rompe le ossa,
ti taglia il fiato.
Ma se perdura
ti inquina i pensieri
ti ossida il cuore
ti induce a mentire
perfino a tradire.

CURLYDEVIL

martedì 7 maggio 2013

UNA MAMMA E' PER SEMPRE.

Ogni anno la seconda domenica di Maggio è dedicata alla Festa della Mamma. Vorrei ricordarlo a chi ha la fortuna di avere la madre a portata di abbraccio, perché abbia il tempo di prepararle un regalino o semplicemente una piccola sorpresa che la faccia sorridere compiaciuta.

E poi vorrei dedicare un pensiero a due mamme fantastiche.
La mia mamma, Paola, che ormai da dieci anni non è più con me. Per chi la conosceva era coraggiosa, generosa, socialmente impegnata, ma anche molto spiritosa e scanzonata. Per me era semplicemente tenerissima e coccolona.

Poi penso ad un'altra mamma, mancata recentemente, di cui non conosco nemmeno il nome ma so soltanto che era bellissima e di buon cuore.  Vorrei dirle grazie per aver messo al mondo una delle mie migliori amiche, con cui sorrido, piango, litigo e alla fine torno a sorridere.
Concludo con una canzone di De Andrè, dedicata alla Madre per eccellenza nella nostra cultura religiosa, ma che non ha niente di mistico e può essere dedicata a tutte le mamme del mondo.

http://www.youtube.com/watch?v=qQeb224Jrk0

Auguri a tutte le mamme, a coloro che lo saranno e a tutte quante si sentono mamme dentro.

domenica 5 maggio 2013

LA DOLCEZZA DI UN AMORE IMPOSSIBILE.

Oggi vi parlerò di qualcosa  di molto personale, quasi senza filtri stavolta. Ho esitato nel prendere tale decisione, poi mi son detta:
-che in fondo sono protetta da un nick name
- che alla fin fine non dico niente che non sia abbastanza noto a chi mi conosce dal vivo
-che per una come me, un po' incline a piangersi addosso di fronte alle avversità, poteva dare una bella soddisfazione per una volta lamentarsi potenzialmente di fronte al mondo intero :-)
Ma entriamo nel vivo della questione.
Gli amori impossibili. Per la vostra amica curlydevil si possono fregiare di questo titolo solo gli amori non corrisposti, non quelli che per varie ragioni le due parti in causa non mettono in atto. Qualsiasi ostacolo esterno può essere rimosso, anche a costo di stravolgere la propria vita, ma il non amore dell'altro chiude qualsiasi discorso.

Questa è la mia opinione, dettata forse da un atteggiamento troppo romantico,discutibile ma è un punto di partenza.

Forse tutti avrete sperimentato quegli amori a senso unico che si vivono da ragazzini, in genere prima che arrivino storie vere. Avrete provato trasporto per un personaggio famoso, per un amico del fratello maggiore, per il "figo" della scuola. O il corrispettivo femminile, a seconda dei gusti
Vi sarete consumati in lettere mielose, cuoricini disegnati ovunque, goffi appostamenti per vederlo almeno un istante.  Quanto avete sospirato, ma quanto alla fine erano dolci quei sospiri?
E intanto vi preparavate alle vere pene e gioie d'amore.

Fin qui ho parlato di ragazzini alle prime armi. Ma se a cadere in questi deliri è un adulto, poniamo il caso (!) vicino ai quarant'anni? Quando questo adulto, che chiameremo curlydevil, si inventa un amore che per mille caratteristiche non potrà mai essere ricambiato, e passa da tutte le tappe (compresa l'apparente scemenza)dell'amore pre-adolescenziale?

Calma, lo so, ci sono tanti amori non ricambiati che si vivono anche da adulti, ma in genere dopo un certo periodo ci si fa una ragione del rifiuto, magari prima si combatte anche il tutto per tutto. Questi sono amori maturi, solo un po' sfortunati.

Ho cercato di analizzare più volte questo strano sentimento in cui mi sono letteralmente avviluppata come in una calda copertina, e alla fine penso che sia proprio questa la verità: al momento ho bisogno di sognare un amore più che di viverlo, perché per la seconda fase non ho energie a sufficienza.
E poi il motivo più sotterraneo mi è venuto in mente (naturalmente è un'ipotesi) pensando a una situazione analoga che avevo vissuto in un altro periodo molto buio, quando mia madre si ammalò di cancro e nel giro di tre mesi se ne andò.
All'epoca il pianto per quel collega che io ben sapevo interessato ad un'altra era funzionale ad anestetizzare il mio vero e più profondo dolore: la perdita della mamma, e prima ancora l'impotenza nel vederla andar via.
Questo amore sconsolato dava un che di dolce al mio pianto, e mi tirava su dall'abisso che sembrava inghiottirmi.
Poi con gli anni mi sono fatta (quasi) una ragione della morte di mia madre, e mi sono riaperta a sentimenti più concreti e con più sbocco.

Poi la nuova prova, quella che da qualche anno mi sta sconvolgendo: la perdita della vista.
E di nuovo dolore impotente, paura del baratro, tutto il quotidiano sconvolto.
E questa nuova conoscenza, che mi ha apportato momenti di verità e dolcezza, che ho trasformato nella mia mente in amore a senso unico.
Probabilmente la caparbietà con cui (ma non a livello razionale) mi rifiuto di guardare l'evidenza distrae la mia angoscia nei confronti della mia condizione, mi fa pensare che in fondo se il mio amore fosse ricambiato  non avrei alcun motivo per piangere.
La curly cresciuta sa che non è così, che probabilmente fuggirebbe anche da quell'amore se fosse corrisposto :-)
Però ha tanti pezzi da rimettere insieme e non sa da dove cominciare.Intanto addolcisce un po' la sua angoscia esistenziale.

Lo so , è un trucco e non può andare avanti all'infinito, ma mi fa compagnia in questo tratto difficile della mia vita in cui rischio di precipitare ad ogni passo.

E ora, per rinfrancarvi un po', una bella canzone, dedicata a chi sa sognare.

http://www.youtube.com/watch?v=QacBT4zrKUY

venerdì 3 maggio 2013

POESIA FUORI STAGIONE.

Siamo in piena primavera, sono vestita con abiti leggeri, sento un grande affaccendarsi di uccellini alle mie finestre, ieri pomeriggio ero a gustarmi un gelato al sole in una piazza cittadina.
Però dentro di me è autunno e vedo cadere tante foglie, tante quanti erano i miei sogni, le mie speranze, i miei desideri anche più banali. E allora la poesia che pubblico, stavolta di un grande autore e non frutto di un delirio della sottoscritta, è questa:

VEDER CADERE LE FOGLIE

Veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
Soprattutto se sono ippocastani
soprattutto se passano dei bimbi
soprattutto se il cielo è sereno
soprattutto se ho avuto,quel giorno,
una buona notizia
soprattutto se il cuore,quel giorno,
non mi fa male
soprattutto se credo,quel giorno,
che quella che amo mi ami
soprattutto se quel giorno
mi sento d'accordo
con gli uomini e con me stesso.
Veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
dei viali d'ippocastani.

                 Nazim Hikmet.

lunedì 29 aprile 2013

VI REGALO UN'EMOZIONE.

L'emozione struggente che ho provato ascoltando ieri per la prima volta questa canzone di Cristiano De André, che ho scoperto essere patrimonio dell'UNESCO (!)
http://www.youtube.com/watch?v=syFVhS-N3D8

Le emozioni sono soggettive, ma spero che commuova un po' anche voi, e allora vi posto anche il testo per assaporarlo meglio.

NOTTI DI GENOVA.
La strada è piena di chiari di luna / e le tue mani vele per il mare / in questa notte che ne vale la pena / l'ansimare delle ciminiere / Genova era una ragazza bruna / collezionista di stupore e noia / Genova apriva le sue labbra scure / al soffio caldo della macaia / e adesso se ti penso io muoio un pò / se penso a te che non ti arrendi / ragazza silenziosa dagli occhi duri / amica che mi perdi / adesso abbiamo fatto tardi / adesso forse è troppo tardi / Voci di un cielo freddo già lontano / le vele sanno di un addio taciuto / con una mano ti spiego la strada / con l'altra poi ti chiedo aiuto / Genova adesso ha chiuso in un bicchiere / le voci stanche le voci straniere / Genova hai chiuso tra le gelosie / le tue ultime fantasie / E adesso se ti penso io muoio un pò / se penso a te un pò mi arrendo / alle voci disfatte dei quartieri indolenti / alle ragazze dai lunghi fianchi / e a te che un po' mi manchi / ed è la vita intera che grida dentro / o forse il fumo di Caricamento / c'erano bocche per bere tutto / per poi sputare tutto al cielo / erano notti alla deriva / notti di Genova che non ricordo e non ci credo / Genova rossa, rosa ventilata / di gerani ti facevi strada / Genova di arenaria e pietra / anima naufragata / Ti vedrò affondare in un mare nero / proprio dove va a finire l'occidente / ti vedrò rinascere incolore / e chiederai ancora amore / senza sapere quello che dai / perché è la vita intera che grida dentro / o forse il fumo di Caricamento / c'erano bocche per bere tutto / per poi sputare tutto al cielo / erano notti alla deriva / notti di Genova che regala / donne di madreperla / con la ruggine sulla voce / e ognuna porta in spalla la sua croce / tra le stelle a cielo aperto / mentre dentro ci passa il tempo / proprio adesso che ti respiro / adesso che mi sorprendi così / che se ti penso muoio un po' / che se ti penso muoio un po' / che se ti penso muoio un po'



mercoledì 24 aprile 2013

MARIAGE POUR TOUS.

Bonjour mes chers amis.... No, non abbiate paura, non ho deciso di scrivere il mio blog in lingua francese.
Buongiorno,dicevo, cari amici, se ho scritto in francese il titolo di questo post "matrimonio per tutti" è perché la notizia arriva dalla Francia. E anche se quel Paese è molto vicino al nostro, almeno geograficamente, credo che per motivi storici, culturali e politici difficilmente una tale rivoluzione varcherà mai le Alpi.
Mi riferisco alla legge che è stata approvata in via definitiva ieri dal Parlamento francese che estende la possibilità di contrarre matrimonio e adottare bambini anche alle coppie dello stesso sesso.
In realtà non è ancora detta l'ultima parola, perché l'opposizione di centro-destra ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale, e solo fra un mese se ne conosceranno gli esiti.
Non è stato un iter legislativo semplice, e le opposte scuole di pensiero continuano a contrapporsi nelle piazze anche in modo violento.

Io, come immaginerà chi mi segue da tempo, faccio il tifo perché la legge possa essere promulgata e in giugno possano già celebrarsi i primi matrimoni.

Parto dal presupposto che estendere i diritti a una sempre più larga fascia di cittadinanza non significhi toglierli a chi già li aveva.
E che il potersi sposare e avere figli anche se gay  non trasformerà mai un popolo libero in un popolo di gay. La continuazione della specie è assicurata:-)

La società viaggia su altri binari rispetto alle leggi, e se c'è qualcosa contro natura secondo me è impedire a una persona di amare chi vuole e comprimerne il desiderio di genitorialità.
Quante persone si sono sposate solo per appagare ilbisogno di avere figli salvo poi crearsi una doppia vita o ancora mollare la famiglia quando non ne hanno potuto più per unirsi al vero amore?
Se tutte le famiglie fossero equiparate si vedrebbero sempre meno casi laceranti come questi.

Scusate se in questo post risulto particolarmente pesante, ma voglio aggiungere un'ultima considerazione.

Pari diritti vuol dire anche pari doveri, e questo si rifletterebbe anche sulle coppie gay che non dovessero tenere nel tempo, proprio come può accadere a qualsiasi coppia.
Si potrebbe estendere la legislazione sul divorzio e garantire tutti i membri della famiglia, dal coniuge più debole economicamente, ai minori che dovrebbero poter crescere con entrambi i genitori.
E si porrebbe un'argine all'incomprensione delle famiglie d'origine , che a volte isolano il loro componente "diverso" salvo poi ricordarsene quando c'è da reclamare un'eredità.

Insomma, riassumendo la vedo così: più diritti, più regole, più umanità e più libertà per tutti.

Se a giugno ci saranno i primi matrimoni, tornerò su queste pagine per raccontarvi qualche storia testarda che avrà l'onore delle cronache.

martedì 23 aprile 2013

FERMATA D'AMORE.

Stamattina ho ascoltato alla radio una storia che ho subito sentito il bisogno di riportare su questo blog, dedicato agli amori che non temono sfide.

Un trentatreenne russo, Vitaly, aspetta ormai da due mesi a una fermata d'autobus quello che potrebbe essere l'amore della sua vita
Di lei sa solo che si chiama Mariana, ha i capelli scuri e porta due anelli alle dita.
Si sono scambiati solo qualche parola aspettando l'autobus e poi sul mezzo prima di scendere, promettendosi alla fine di ritrovarsi il giorno dopo alla stessa fermata del numero 80.
Ma il giorno successivo di Mariana nessuna traccia, e così per due mesi ancora.
Questo giovane uomo, di professione programmatore, dichiara di non aver mai creduto al colpo di fulmine prima di questo incontro, ma che da quel giorno non trova pace.

Fino a qualche anno fa avrei deriso questo testardo innamorato, avrei fatto tante considerazioni sensate sull'ossessione amorosa scambiata per un più nobile sentimento, avrei riso pensando alla bella Mariana che sicuramente starà evitando la fermata perché infastidita dalla corte di Vitaly,,,,
finché poi ho conosciuto un sentimento fortissimo in una situazione ancora più assurda.
E rispetto a Vitaly non ho nemmeno il conforto di potermi recare ad attendere questo angelo in un posto dove potrei incrociarlo, perché combinerei solo guai.

E allora auguro a questo ragazzo russo che la sua testardaggine sia premiata, che la sua misteriosa fanciulla si ripresenti con un bel sorriso e che intraprendano insieme un viaggio lunghissimo.

Anche oggi che sto piangendo non posso fare a meno di dire: viva l'amore!.

sabato 20 aprile 2013

L'OSSESSIONE D'AMORE CHE CORRODE.

Amore deluso che corrode il sentimento e la lucidità di un uomo, acido che corrode il viso e il corpo di una donna. Una giovane donna che forse non avrà più il coraggio di guardarsi, pesantemente sfigurata, o peggio che non potrà più guardare nulla se quell'acido sarà arrivato anche a consumare i suoi occhi.

Lucia è una giovane avvocatessa di Pesaro, e sta uscendo di casa quando viene aggredita da un uomo incappucciato che le rovescia addosso dell'acido.
Fra i dolori lancinanti riesce a chiedere aiuto ad una vicina, e poi a sussurrare a lei e ai carabinieri il suo sospetto: che a colpirla sia stato un collega con cui aveva avuto ujna relazione finita male, che continuava ad insistere e importunarla.

Se davvero il colpevole sarà riconosciuto in quel coetaneo che non si rassegnava ad averla perduta, pur avendo già una ragazza e un bimbo in arrivo, si avrà anche l'odiosa aggravante che non sia stato direttamente lui ad agire, ma avrebbe  assoldato uno o due complici.

credevamo che questo genere di attacchi all'integrità fisica delle donne fosse appannaggio di Paesi tanto lontani dal nostro, invece pare che la follia di un maschio respinto conosca ovunque le espressioni più crudeli.

O mia o di nessun altro.

E non importa se così facendo rovino la mia stessa vita e quella di una famiglia che sta nascendo. I sentimenti attuali non sono abbastanza forti da sovrascriversi a vecchi sentimenti feriti.
Perché io ho il sacrosanto diritto di rifarmi una vita, mentre tu, essere inferiore, devi vivere nel mio ricordo e semmai restare a disposizione.

Auguri Lucia, un abbraccio.
E auguri a tutte noi.

sabato 6 aprile 2013

UNA REGINA DEL TEATRO E DEL CINEMA.

Si chiamava proprio Regina, Regina Bianchi, al secolo Regina d'Antigny.
Dopo una vita passata sulla scena, praticamente nata in teatro- la madre attrice la teneva con sé in una cesta sul palco a soli otto giorni  per poter tornare a recitare-si distinse in diverse commedie di Eduardo De Filippo ed ebbe molti ruoli anche nel cinema , con registi quali Vittorio De Sica e i Fratelli Taviani.
Regina ci ha lasciati a novantadue anni nella notte del cinque aprile, ed io la ricordo con ammirazione soprattutto come una delle più intense interpreti del personaggio di Filumena Marturano.


Filumena è la mantenuta di un ricco pasticcere napoletano, conosciuto ai tempi in cui giovanissima si prostituiva in una casa chiusa.

Aveva avuto tre figli, uno dei quali proprio dal pasticcere Don Mimì. Ma a nessuno dei tre aveva rivelato di essere la madre, anche se provvedeva alla loro crescita sottraendo piccole somme all'uomo che la manteneva in casa.

Con gli anni si era però stancata di fare la moglie a tutti gli effetti senza avere un riconoscimento sociale dato da un vero matrimonio.
Quindi un giorno si finge morente per indurre Don Mimì pietosamente a sposarla.
quando a cose fatte rivela l'inganno però scopre che il matrimonio estorto con questo metodo non è valido.
Allora si decide a parlare al suo uomo dei tre figli, e lo avvisa che uno di essi è figlio suo.
Inutile per l'uomo tentare di scoprire chi sia, Filumena mantiene il segreto per evitare che concentri le sue attenzioni solo su di lui.

Alla fine la tenace donna, direi proprio testarda come piace a me, riesce a farsi sposare e a far riconoscere i tre figli al marito, che finirà per commuoversi quando i ragazzi dopo la cerimonia lo chiameranno papà.
E così nasce una nuova famiglia che noi oggi potremmo chiamare allargata, con ombre sul passato ma con tanta storia ancora da scrivere.

giovedì 21 marzo 2013

LUCIO E I COLORI.

Oggi sarebbe la giornata mondiale dell'antirazzismo, ma credo sia quasi impossibile scrivere qualcosa di non banale e già sentito al riguardo, a meno di non essere un grande della letteratura.
O almeno una persona socialmente molto impegnata.
allora io scelgo di ricorrere a un'emozionante canzone di Lucio Dalla e i Marta sui Tubi, una delle ultime testimonianze canore di Lucio.
la amo particolarmente perché mi fa rivedere i colori con grande intensità, e perché trovo che dentro ci sia amicizia, curiosità dell'altro, ma anche amore e sensualità.

http://www.youtube.com/watch?v=D74AUHTYXTk

martedì 19 marzo 2013

AL FUTURO CHE SARA', E A QUELLO CHE NON PUO'ESSERE.

Mi sorprenderai.
Sarai il sorriso che infonde fiducia
o il braccio che mi sorregge.
sarai  voce profonda che risuona
fra le pareti oscure dell'anima,
o  respiro tranquillo che richiama
memoria dell'antica madre.
Sarai improvvisa rivelazione
di chi da sempre segue i miei passi
o sarai viandante distratto
che inciamperà nel mio cammino.
So soltanto che avrai il potere
di cambiare volto ai miei sogni.

Curlydevil.

venerdì 8 marzo 2013

AUGURI FRANCA, E GRAZIE.

Oggi, in occasione della Festa della Donna, vorrei dedicare un post  a una siciliana che negli anni Sessanta affrontò una brutta vicenda con incredibile coraggio e consapevolezza di sé, direi una vera femminista.
Franca viola nasce ad Alcamo nel 1947 da una famiglia di piccoli propietari terrieri.
Nel 1963 diviene fidanzata con il consenso del padre, del nipote di un noto mafioso locale membro di una famiglia benestante.
A seguito di un arresto del giovane, il padredi Franca  ritiene opportuno rompere il fidanzamento.
Il ragazzo però non accetta la situazione e compie varie azioni intimidatorie verso la famiglia, attaccando la proprietà.

Poiché le minacce non bastano a far cambiare idea alla famiglia Viola, il fidanzato respinto orchestra un rapimento con l'aiuto di complici e tiene segregata la fanciulla per diversi giorni maltrattandola e infine abusando di lei.
la polizia finalmente irrompe nel nascondiglio ma il rapitore non si preoccupa, confidando nel fatto che Franca, per salvare il proprio onore, avrebbe accettato un matrimonio riparatore, cosa che sarebbe bastata a scagionarlo con le leggi vigenti.

Franca però inaspettatamente non accetta, e ha inizio così il processo nel Sessantasei, dove il padre si costituisce parte civile.
Le minacce della famiglia del rapitore non cessano, e il nuovo fidanzato di Franca viene minacciato di morte se lei lo avesse sposato.
Anche l'opinione pubblica reagisce con ostilità alla ragazza, spiazzata da questo suo volersi in qualche modo dichiarare "svergognata". Lei replica che l'onore lo perde chi compie queste brutte azioni, non chi le subisce.

La storia è a lieto fine: franca si sposa nonostante tutto con il suo vero amore due anni dopo, al mattino presto per evitare troppo clamore. Dalla coppia nascono due figli, che hanno appreso questa storia dalla madre al momento opportuno.

A Franca va il grande merito di aver contestato una legge arcaica che consegnava le donne a chi le avesse prese con la forza.ma ci sono voluti degli anni ancora perché fosse cancellato dal Codice il matrimonio riparatore, insieme al delitto d'onore.

Da questa vicenda trasse un film il regista Damiani, deceduto proprio in questi giorni.
Si chiama "la moglie più bella", dove protagonista è una giovane e naturalmente splendida Ornella Muti.

Ecco il trailer del film. Auguri a tutte le donne coraggiose, e a quelle che vorrebbero diventarlo

http://www.youtube.com/watch?v=yRnzl_ZBwS4.

domenica 17 febbraio 2013

IL MIO PRIMO MAESTRO D'AMORE.

Buongiorno cari lettori. Non fatevi fuorviare dal titolo: non intendo parlare del ragazzo che mi fece provare i primi brividi, bensì del cantautore che con le sue canzoni immortali mi offrì, ancora molto bambina, un primo approccio astratto alle tematiche amorose.
parlo di Fabrizio De Andrè, di cui domani diciotto febbraio sarebbe il compleanno, se avessimo ancora la fortuna di poterlo ascoltare dal vivo.
Fu lui a farmi capire che a volte due persone non si innamorano l'una dell'altra nello stesso momento e diventa tutto un rincorrersi.
Che se ci si preserva troppo a lungo per la persona ideale si rischia di ammuffire nella castità e rimpiangere corteggiatori passati. Che se portiamo chi ci ama follemente a distruggersi per noi per il puro gusto della vanità, poi restiamo con un pugno di mosche.
Che un ragazzo di nome Andrea può smarrirsi nel dolore per la morte del suo compagno dagli occhi di bosco e dal profilo francese.
che chi si scaglia contro lo scandalo della prostituzione con tanta veemenza non è escluso che poi la sera si abbandoni a quei piaceri prezzolati.
che un matrimonio può arrivare anche in tarda età e con un figlio già grande, ed essere celebrato poveramente, ma non per questo sarà meno valido o autentico.

Potrei continuare ancora per molto perché la partecipazione umana che Faber metteva in ogni sua canzone mi ha spinto negli anni a riflettere, ma questo post non può diventare un trattato e poi mi piacerebbe leggere anche qualche vostro spunto.
Allora mi limito a riportarvi i link alle canzoni che ho citato, perché possiate meglio comprendermi.

Amore che vieni, amore che vai.
http://www.youtube.com/watch?v=w7u_j9vRwm8

Valzer per un amore
http://www.youtube.com/watch?v=es-GY4vQH54

la città vecchia.
http://www.youtube.com/watch?v=sgd3Pc6SE-8

la ballata dell'amore cieco.
http://www.youtube.com/watch?v=hEsMZfYGqIM

andrea.
http://www.youtube.com/watch?v=3Xqilt87frc

marcia nuziale.
http://www.youtube.com/watch?v=42mYpQHTDnY


Non le ho messe proprio in ordine, ma confido nella vostra attenzione.
E ricordate: dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior.

lunedì 11 febbraio 2013

INDOVINA CHI VIENE A CENA.

Alzi la mano chi non ha mai visto almeno qualche spezzone di questo famoso film commedia del 1967.
Non mi sento di dire che non dimostri il tempo che ha,ma trovo che il cast e alcuni intensi dialoghi la rendano indimenticabile.

Nella famiglia di Joey, figlia di una coppia agiata e liberal di San Francisco, arriva lo scompiglio quando la ragazza annuncia di aver conosciuto da pochi giorni l'uomo della sua vita, che intende sposare al più presto per poterlo seguire nei viaggi di lavoro.
Già questo precipitare di rivelazioni basterebbe a spaventare i suoi, ma c'è di più: il fidanzato di Joey è un medico afro-americano, quindi di colore.
La ragazza convince comunque la famiglia ad invitare a cena lui insieme ai genitori, ma a loro volta anche questi non sanno che l'amata del loro figlio è una ragazza bianca.

Sarà un incontro difficile, dove ognuno proporrà le proprie ragioni, finché il padre di joey, con le belle e sofferte parole che riporterò più sotto, esprime di aver compreso la forza di un amore che non ignora le barriere ma è pronto a sfidarle.

Ora che il presidente degli Stati Uniti è frutto di una famiglia mista potrebbe sembrare che le difficoltà paventate dal padre della ragazza siano del tutto superate, ma sappiamo che non èp proprio così né negli Stati Uniti né da noi.
La costante immigrazione nel nostro Paese, e d'altra parte la maggiore mobilità  dei nostri giovani, ci porta spesso a confrontarci con coppie non solo assortite nella pigmentazione della pelle, ma anche nella religione e nelle usanze
E non tutte le famiglie sono pronte alla sfida in termini di reciproco adattamento che queste unioni comportano.

A una ragazza che conoscete bene, una trentenne (allora) di nome curlydevil, capitò di chattare per un po' con un ragazzo interessante, scoprendo in un secondo momento che lui era Pakistano e viveva in Italia con una numerosa famiglia allargata, ed era fervente musulmano.
La vostra amica decise a priori di non approfondire la conoscenza, anche se il giovane per molti versi la incuriosiva, per timore di innamorarsi e attirarsi un bel po' di guai. A cominciare da un padre molto meno illuminato di quello di Joey....
non si è mai pentita di questa scelta, ma onestamente il dubbio sottile di aver perso qualcosa di prezioso non la a mai abbandonata.

Scena dal film:

http://www.youtube.com/watch?v=0O61uGQy75c

martedì 5 febbraio 2013

DONNA CON LA GONNA.

Non mi sono mai considerata una persona trasgressiva, ma oggi mi sono dovuta ricredere.
Ho scoperto di aver trasgredito spesso, anche se inconsapevolmente. E c'è di più: l'ho fatto sotto gli occhi di mia madre, con la sua complicità e approvazione!
Eheh, chissà quale torbida confessione state aspettando.
Ebbene: ho violato ripetutamente nei miei viaggi in francia una legge che fino ad oggi prevedeva l'arresto in caso di inosservanza.

non sapevo infatti che solo oggi fosse stato abrogato un provvedimento risalente all'epoca della Rivoluzione Francese che vietava alle donne di indossare i pantaloni, se non munite di certificato medico comprovante la necessità.
Questa bizzarria è motivata dal fatto che molte donne avevano preso a indossare i pantaloni per solidarietà con i sanculotti, che con essi vestivano invece che coi mutandoni (culotte) dei borghesi.

naturalmente da decenni nessun gendarme si sognava di arrestare signore colte "in flagranza di reato".
Però a una ministra del passato governo accadde di essere fermata all'ingresso in Parlamento poiché osava indossare un pantalone; costei allora provocatoriamente rispose che lo avrebbe tolto all'istante....

E voi vi sentite (o preferite) donne con la gonna o coi pantaloni?

Qui sotto una canzone a tema, di Roberto Vecchioni.

http://www.youtube.com/watch?v=DkpaI_2VtYQ

venerdì 1 febbraio 2013

BACI DA ASCOLTARE.

Rubato  con innocenza:

http://www.youtube.com/watch?v=yxeuwY78zas

Delinquente e "fondente"

http://www.youtube.com/watch?v=ynNz_itQnsg

Promessa d'amore eterno:

http://www.youtube.com/watch?v=jsCCnpcGEWI



Che si rinnova, fra amanti collaudati:

http://www.youtube.com/watch?v=8PafDO-lATI

Ma a volte arriva l'ultimo:

http://www.youtube.com/watch?v=q5Ig8V8tL5s


Lasciatevi trasportare, ancor meglio se in compagnia.
Poi se vi va ditemi qual è il vostro preferito, e indovinate il mio.
Smack!

sabato 19 gennaio 2013

ALL'AMICA P.

Non guardarti allo specchio
se rimanda soltanto
il conto impietoso
degli anni passati.
Non rileggere il diario
che scrivevi d'impulso:
pace, amore, uguaglianza.
Poi le bombe e il silenzio.
Puoi specchiarti negli occhi
di una figlia che t'ama
e leggerle nel cuore
la parola che conta.

Curlydevil.

giovedì 17 gennaio 2013

L'AMORE AI TEMPI DELLA CRISI.

Questa triste vicenda risale al novembre 2012, ma ne parlo soltanto adesso perché non venga dimenticata ora che è passata l'ondata di clamore suscitata dai media.

Isabella ha solo trentaquattro anni e già una grande responsabilità: mantenere col suo lavoro i quattro figli, dai quattro agli undici anni, e un marito reso parzialmente inabile da una malattia.
Isabella gestisce un bar alla periferia di Roma,dalla mattina alla sera sette giorni su sette per cinquantacinque euro al giorno rigorosamente senza contratto.
E per arrivare lì le occorrono circa quattro ore di viaggio sui mezzi pubblici fra andata e ritorno.
Vive in una casa sul litorale romano con vista sul mare, ma quel mare non può mai vederlo perché parte la mattina prima dell'alba e torna la sera quando il sole è tramontato da un pezzo.

Negli ultimi tempi Isabella si sente molto affaticata, ma non vuole assentarsi dal lavoro perché il proprietario non la pagherebbe.
E stringe i denti, rassicurando amorevolmente il marito, finché una mattina crolla per un malore mentre attende la metropolitana.

Il marito Alessandro naturalmente non si dà pace e inoltra una denuncia contro il proprietario del bar.
ma intanto la vita deve continuare, per lui e le loro quattro creature.
La vicenda commuove tutta Italia e varca anche i confini nazionali, richiamando solidarietà sottoforma di messaggi ma anche di offerte concrete e collette spontanee.
nel quartiere dove la giovane donna serviva i suoi ottimi dolci sempre con un sorriso, inizia un flusso incessante di persone che riempiono costantemente la cassetta delle offerte messa a disposizione da un'edicolante.



Ilmarito istituisce anche un conto corente postale per venire incontro alla generosità di chi vorrebbe donare ma si trova lontano.
Alla fine dell'articolo vi copio il link della notizia sul messaggero (quotidiano romano), dove potrete trovare l'Iban e anche indirizzi mail per scrivere alla famiglia. Vi invito però a verificare prima che sia tutto ancora attivo.

In una intervista televisiva ascoltai Alessandro che chiedeva se qualcuno avesse da offrirgli un lavoro, che non comportasse però sforzi fisici . Se fosse riuscito a reimpiegarsi utilmente avrebbe potuto lasciare la cura dei bambini ad altri familiari.
Non so dirvi se in questo breve periodo per l'uomo ci sia stata una offerta concreta: difficile di questi tempi ma a volte la magia della tv può dove altre forze si arrendono.
 Lo  auguro di cuore a questa famiglia modesta ma capace di restare pulita e unita nelle difficoltà più estreme.


Ed ora vi incollo il link da cui trarre i dati se volete contrinuire in prima persona, anche solo con un augurio. Vi ripeto: verificate l'attualità degli indirizzi e del numero di conto

http://www.ilmessaggero.it/roma/storie/isabella_viola_foto_intervista_alessandro_marito/notizie/236174.shtml.  

giovedì 10 gennaio 2013

LE CONTRADDIZIONI DI UN DIVO.

vi avverto ragazzi: oggi mi sento particolarmente frivola quindi vi elargirò un po' di sano gossip.E guai al primo che dice : era ora!

Ho sentito stamattina in un programma radiofonico una notizia che mi ha fatto sbellicare dalle risa, ma anche riflettere fugacemente su quanto possa essere personale il concetto di salvaguardia della propria privacy.

Un noto attore americano (che non nomino per pietà) , per capirci quello che fa spesso il caffè, e popola i sogni di molte donne anche ora che ha passato la cinquantina.... insomma avete capito.... ha annunciato di essersi sottoposto a un lifting delle parti intime.
ma non è questo che mi fa più ridere, ognuno si tiri un po' quel che vuole.
E' che durante la stessa intervista, alla domanda se fosse vera la voce di una sua tendenza omosessuale, ha risposto sdegnato che queste sono faccende private.

Ma certo, chi dice il contrario! Ma allora la tua operazione tanto particolare e insolita sarebbe un argomento di conversazione da fila alle Poste?

che ve ne sembra?
.

mercoledì 2 gennaio 2013

QUANDO SARO' CAPACE D' AMARE.

Quando sarò capace d'amare
probabilmente non avrò bisogno
di assassinare in segreto mio padre
né di far l'amore con mia madre in sogno.
Quando sarò capace d'amare
con la mia donna non avrò nemmeno
la prepotenza e la fragilità
di un uomo bambino.
Quando sarò capace d'amare
vorrò una donna che ci sia davvero
che non affolli la mia esistenza
ma non mi stia lontana neanche col pensiero.
Vorrò una donna che se io accarezzo
una poltrona, un libro o una rosa
lei avrebbe voglia di essere solo
quella cosa.
Quando sarò capace d'amare
vorrò una donna che non cambi mai
ma dalle grandi alle piccole cose
tutto avrà un senso perché esiste lei.
Potrò guardare dentro al suo cuore
e avvicinarmi al suo mistero
non come quando io ragiono
ma come quando respiro.
Quando sarò capace d'amare
farò l'amore come mi viene
senza la smania di dimostrare
senza chiedere mai se siamo stati bene.
E nel silenzio delle notti
con gli occhi stanchi e l'animo gioioso
percepire che anche il sonno è vita
e non riposo.
Quando sarò capace d'amare
mi piacerebbe un amore
che non avesse alcun appuntamento
col dovere
un amore senza sensi di colpa
senza alcun rimorso
egoista e naturale come un fiume
che fa il suo corso.
Senza cattive o buone azioni
senza altre strane deviazioni
che se anche il fiume le potesse avere
andrebbe sempre al mare.
Così vorrei amare.
(gaber-Luporini)



Ricorreva ieri l'anniversario della scomparsa di Giorgio gaber , e dovendo scegliere una canzone nella sua sterminata e variegata produzione ho optato per questa.
Non sarà forse la mia preferita,o la sua più nota, ma mi piace almeno in buona parte il messaggio che veicola: ad amare si impara, si può e si dovrebbe imparare.

Superare le modalità di attaccamento infantile, non "affollare" la vita dell'altro ma esserne spontaneamente partecipi.

La canzone è declinata al maschile, anche se alcuni spunti a mio avviso sarebbero universali, perché anche noi donne abbiamo bisogno del nostro "apprendistato amoroso

"E' però significativo che sia una voce maschile a denunciare la prepotenza e insieme la fragilità di cui non avrebbe bisogno un uomo maturo per rapportarsi alla sua donna, parole che tornano tragicamente attuali in quest'anno appena trascorso che ha visto la parola "femminicidio" campeggiare sulla cronaca italiana e internazionale.
Testo su cui riflettere nel suo complesso, anche se a tratti lo trovo utopistico.
ma siamo all'inizio di un nuovo anno e allora respiriamo invece di ragionare, e forse ci avvicineremo anche un po' di più al mistero di chi ci sta accanto.
O almeno godremo di una bella canzone e per un attimo saremo più felici.


http://www.youtube.com/watch?v=2YT_U9j32aI