venerdì 8 marzo 2013

AUGURI FRANCA, E GRAZIE.

Oggi, in occasione della Festa della Donna, vorrei dedicare un post  a una siciliana che negli anni Sessanta affrontò una brutta vicenda con incredibile coraggio e consapevolezza di sé, direi una vera femminista.
Franca viola nasce ad Alcamo nel 1947 da una famiglia di piccoli propietari terrieri.
Nel 1963 diviene fidanzata con il consenso del padre, del nipote di un noto mafioso locale membro di una famiglia benestante.
A seguito di un arresto del giovane, il padredi Franca  ritiene opportuno rompere il fidanzamento.
Il ragazzo però non accetta la situazione e compie varie azioni intimidatorie verso la famiglia, attaccando la proprietà.

Poiché le minacce non bastano a far cambiare idea alla famiglia Viola, il fidanzato respinto orchestra un rapimento con l'aiuto di complici e tiene segregata la fanciulla per diversi giorni maltrattandola e infine abusando di lei.
la polizia finalmente irrompe nel nascondiglio ma il rapitore non si preoccupa, confidando nel fatto che Franca, per salvare il proprio onore, avrebbe accettato un matrimonio riparatore, cosa che sarebbe bastata a scagionarlo con le leggi vigenti.

Franca però inaspettatamente non accetta, e ha inizio così il processo nel Sessantasei, dove il padre si costituisce parte civile.
Le minacce della famiglia del rapitore non cessano, e il nuovo fidanzato di Franca viene minacciato di morte se lei lo avesse sposato.
Anche l'opinione pubblica reagisce con ostilità alla ragazza, spiazzata da questo suo volersi in qualche modo dichiarare "svergognata". Lei replica che l'onore lo perde chi compie queste brutte azioni, non chi le subisce.

La storia è a lieto fine: franca si sposa nonostante tutto con il suo vero amore due anni dopo, al mattino presto per evitare troppo clamore. Dalla coppia nascono due figli, che hanno appreso questa storia dalla madre al momento opportuno.

A Franca va il grande merito di aver contestato una legge arcaica che consegnava le donne a chi le avesse prese con la forza.ma ci sono voluti degli anni ancora perché fosse cancellato dal Codice il matrimonio riparatore, insieme al delitto d'onore.

Da questa vicenda trasse un film il regista Damiani, deceduto proprio in questi giorni.
Si chiama "la moglie più bella", dove protagonista è una giovane e naturalmente splendida Ornella Muti.

Ecco il trailer del film. Auguri a tutte le donne coraggiose, e a quelle che vorrebbero diventarlo

http://www.youtube.com/watch?v=yRnzl_ZBwS4.

4 commenti:

  1. Carissima Curly: tu chiamala se vuoi ... telepatia! Che prio (nel mio dialetto significa: piacere) aver pensato alla stessa donna per ricordare l'otto marzo! Un abbraccio e buon fine settimana. A presto.

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  2. E io mi chiedevo perché non scrivevi più...:-))))))))) Bellissimo pezzo su Franca Viola che ricordo e la cui memoria ho voluto spesso alimentare. Esempi da non dimenticare e da tramandare a chi verrà dopo di noi sperando che si arrivi un giorno a constatare che non esistono più uomini che considerano la donna una loro proprietà ma solo donne e uomini che compiono un comune cammino nel rispetto reciproco. Buona serata, Curlydevil!

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  3. Confesso che non conoscevo questa intrepida figura... Spesso la realtà supera la più fervida delle immaginazioni: se non sapessi che di Storia vera si tratta, l'avrei presa per l'opera di uno scrittore dalla fantasia piuttosto contorta... Grazie per l'arricchimento.

    Rinnovo gli auguri per la festa della donna. Buona serata!

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  4. @mari: forse mi è venuta in mente proprio questa storia perché conosco una donna che non ce la fece a rifiutare, nei primi anni Settanta, e ne ebbe la vita segnata.
    @Anthea: è bene soprattutto che le nuove generazioni di fanciulle ricordino che spesso i diritti di cui godono hanno dietro una lunga scia di lotte e incomprensioni.
    @DOC: grazie a te per eesserti soffermato a leggere e a riflettere.

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