mercoledì 24 aprile 2013

MARIAGE POUR TOUS.

Bonjour mes chers amis.... No, non abbiate paura, non ho deciso di scrivere il mio blog in lingua francese.
Buongiorno,dicevo, cari amici, se ho scritto in francese il titolo di questo post "matrimonio per tutti" è perché la notizia arriva dalla Francia. E anche se quel Paese è molto vicino al nostro, almeno geograficamente, credo che per motivi storici, culturali e politici difficilmente una tale rivoluzione varcherà mai le Alpi.
Mi riferisco alla legge che è stata approvata in via definitiva ieri dal Parlamento francese che estende la possibilità di contrarre matrimonio e adottare bambini anche alle coppie dello stesso sesso.
In realtà non è ancora detta l'ultima parola, perché l'opposizione di centro-destra ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale, e solo fra un mese se ne conosceranno gli esiti.
Non è stato un iter legislativo semplice, e le opposte scuole di pensiero continuano a contrapporsi nelle piazze anche in modo violento.

Io, come immaginerà chi mi segue da tempo, faccio il tifo perché la legge possa essere promulgata e in giugno possano già celebrarsi i primi matrimoni.

Parto dal presupposto che estendere i diritti a una sempre più larga fascia di cittadinanza non significhi toglierli a chi già li aveva.
E che il potersi sposare e avere figli anche se gay  non trasformerà mai un popolo libero in un popolo di gay. La continuazione della specie è assicurata:-)

La società viaggia su altri binari rispetto alle leggi, e se c'è qualcosa contro natura secondo me è impedire a una persona di amare chi vuole e comprimerne il desiderio di genitorialità.
Quante persone si sono sposate solo per appagare ilbisogno di avere figli salvo poi crearsi una doppia vita o ancora mollare la famiglia quando non ne hanno potuto più per unirsi al vero amore?
Se tutte le famiglie fossero equiparate si vedrebbero sempre meno casi laceranti come questi.

Scusate se in questo post risulto particolarmente pesante, ma voglio aggiungere un'ultima considerazione.

Pari diritti vuol dire anche pari doveri, e questo si rifletterebbe anche sulle coppie gay che non dovessero tenere nel tempo, proprio come può accadere a qualsiasi coppia.
Si potrebbe estendere la legislazione sul divorzio e garantire tutti i membri della famiglia, dal coniuge più debole economicamente, ai minori che dovrebbero poter crescere con entrambi i genitori.
E si porrebbe un'argine all'incomprensione delle famiglie d'origine , che a volte isolano il loro componente "diverso" salvo poi ricordarsene quando c'è da reclamare un'eredità.

Insomma, riassumendo la vedo così: più diritti, più regole, più umanità e più libertà per tutti.

Se a giugno ci saranno i primi matrimoni, tornerò su queste pagine per raccontarvi qualche storia testarda che avrà l'onore delle cronache.

7 commenti:

  1. Concordo pienamente con te! L'opposizione ai matrimoni omosessuali è più ideologica (e piena di pregiudizi) che altro. Di fatto, è inaccettabile che queste persone in un paese come l'Italia non abbiano gli stessi diritti delle coppie etero.
    E, per quanto riguarda l'adozione, sono convinto che è sempre meglio avere qualcuno che si occupa dei bambini orfani che lasciarli allo sbaraglio.
    A presto :)

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  2. benvenuto nel mio blog, Enrico, e grazie per aver rotto il ghiaccio su di un argomento tanto vicino ancora ad un tabù.
    Domani passo a farti visita.

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  3. Il problema, cara Curly, è che vivere serenamente, responsabilmente e pubblicamente la propria affettività/sessualità è ancora molto difficile, soprattutto per i retaggi antropologico-educativi che ci hanno condizionato. Per me è assurdo che non ci scandalizziamo per la bomba atomica, le armi chimiche e il diritto di uccidere legittimato dalla guerra e ci scandalizziamo invece per gli amori omosessuali che esistono da quando esiste il mondo. Quindi: più diritti, più regole, più libertà responsabile per tutti/e. Che sia la guerra e il diritto ad uccidere a diventare un tabù. Un abbraccio.

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  4. Cara Mari, hai messo in luce una grande contraddizione dell'uomo. Penso ad esempio a certe campagne annti-abortiste che sono culminate con l'omicidio dei chirurghi che praticavano aborti, o a qualsiasi tipo di guerra fatta in nome di una religione: incongruenze che ci portiamo dietro dalle prime forme di società umana.

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  5. La legge è uguale per tutti, mentre tutti sono diversi tra loro: il matrimonio tra questi due concetti, a mio avviso, è il primo da regolare. La biodiversità non va salvaguardata solo nei Parchi Nazionali, e anche se il cammino è arduo, bisogna trovare il modo di tutelare le necessità - prima che i diritti - di ciascuno. Per carità, le leggi sono fondamentali per poter convivere civilmente, ma secondo me dovrebbero contemplare una maggiore elasticità di applicazione, in modo da adattarsi caso per caso senza ledere la sacrosanta libertà di singoli e coppie. Ovviamente la questione è molto più articolata, ma per sommi capi questo è ciò che penso. Buona settimana, Curly.

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  6. Ahaha, caro Doc, sono sempre più convinta che tu sia un politico wsotto mentite spoglie :-)
    A parte gli sherzi, di solito la questione vviene liquidata con la frase: "ci sono ben altre priorità", come se non si parlasse della vita delle persone.

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    1. Se non c'è la scritta Rispondi non riesco a pubblicare: infatti dove non hai commenti non posso scrivere: Mistero!!! Per quanto riguardo i matrimoni che citi sono ovviamente d'accordo: ho qualche dubbio sulle adozioni ma non sono contraria in senso assoluto. Ciao!

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