domenica 7 ottobre 2012

SOLO CHI NON HA SCRITTO MAI/ LETTERE D'AMORE / FA VERAMENTE RIDERE. - ABELARDO ED ELOISA.

Oggi prendo in prestito questi versi di una canzone di vecchioni in realtà dedicata a Pessoa per accompagnarvi nella Parigi del secolo XII, a conoscere due amanti che non ebbero certo vita facile, e pagarono duramente il loro legame controverso.

Qando si conobbero, nel 1116,lei non aveva ancora compiuto i diciassette anni ed era stata affidata al fratello della madre Fulberto, canonico di Notre-Dame, perché ne curasse l'educazione.  E la fanciulla veva raggiunto importanti livelli di erudizione in tutte le materie di studio, e la sua bellezza non era da meno.

Lui a trentasette anni era lo studioso più famoso di parigi, maestro di retorica, filosofia e teologia. Fulberto lo reclutò per dare ulteriore slancio agli studi promettenti della nipote, onorandosi anche di accoglierlo a pensione.

Non poteva immaginare lo zio che i due, con la complicità del tempo passato insieme sui libri, maturassero una passione reciproca.
Furono gli struggenti versi che l'istitutore dedicò alla sua allieva, la fama dei quali invase la capitale, ad aprire gli occhi al canonico tutore della fanciulla.
Questi allora cacciò via il maestro, ma Eloisa nel frattempo era rimasta incinta e lo comunicò in una lettera al suo amato, che la rapì per farla partorire nella casa di famiglia in Bretagna.

Alla nascita del bambino i due tornarono a Parigi e Abelardo si offrì di sposare la ragazza a patto che il matrimonio restasse  segreto, poiché egli oltre che insegnante era  anche uomo di chiesa e quindi non poteva sposarsi. Così celebrarono una piccola cerimonia molto intima, ma la famiglia di Eloisa non rinunciò a diffondere la notizia.


Abelardo per evitare scandali spinse allora la donna a prendere i voti nel convento di Argenteuil, dove era studentessa. I parenti di lei a quel punto, pensando che Abelardo avesse voluto così semplicemente liberarsene, gli tesero un agguato di notte e lo evirarono.

Da quel momento le vite dei due amanti si separarono per sempre: lui nella sua nuova condizione di eunuco si concentrò del tutto sull'attività culturale e sulla preghiera, lei faticò non poco ad abbandonare il rimpianto per la passione che aveva conosciuto.
Poterono ritrovarsi solo alla morte di lui, che venne consegnato ad Eloisa perchè lo seppellisse nei pressi del convento.  Lo raggiunse nella stessa tomba circa vent'anni dopo, e qui la leggenda narra che le braccia di Abelardo si aprissero ad accogliere il corpo della moglie.
Ora riposano entrambi nel famoso cimitero di Père Lachaise.


Una storia con queste premesse ai giorni nostri sarebbe davvero inaccettabile perché si parlerebbe per lo meno di pedofilia e di plagio.
Però vista nell'ottica di quei tempi bisogna ricordare che le aspettative di vita erano minori, che le donne andavano in spose molto prima di adesso, e che chiunque volesse accesso a una cultura superiore, a meno che la famiglia non possedesse enormi ricchezze, era costretto ad affidarsi alla Chiesa.


comunque la pensiate, vi lascio con un estratto da una lettera di Eloisa, che mostra tutto il suo tormento:

"«Il piacere che ho conosciuto è stato così forte che non posso odiarlo».
«Perché la sublimazione si dovrebbe raggiungere soltanto annichilendo i sensi e il sentimento d’amore che si prova verso un’altra persona?»

5 commenti:

  1. Dopo quella tra Edoardo e Wallis, questa era la seconda storia d'amore, triste e testarda, che volevo rileggere nel tuo blog. L'amore tra Abelardo ed Eloisa ha fatto commuovere la Mari ragazzina perchè i due, nonostante la differenza di età, si amavano intensamente con la mente, con il corpo, col cuore. E la Mari, di allora e di ora, è assai sensibile all'Amore. Grazie, Curly. Buona settimana.

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  2. @Mari: Anche la curly di ora e di sempre è sensibile all'amore, e più è tormentato e avversato, più le fa simpatia.
    Buona settimana a te.

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  3. Ma un barattolo di miele insieme al post no? Scherzo per sdrammatizzare il tuo bellissimo e poetico post in questa uggiosa mattina di pioggia. Un amore davvero testardo che ha causato tanta sofferenza per la rigidità dei costumi del tempo ma oggi saremmo così commossi o grideremmo, come dici tu, al plagio e alla pedofilia? Un Abelardo per il quale, comunque, non provo simpatia perché non ha voluto scegliere Eloisa rinunciando alla sua posizione di uomo di Chiesa. Scusa il post troppo lungo e grazie per questa chicca dimenticata.

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  4. @Anthea: ho dell'ottimo miele siciliano ma lo uso io per consolarmi della chiusura del tuo blog.Uffa!
    A quanto parrebbe da un suo scritto, sarebbe stata la stessa Eloisa dubbiosa sul matrimonio e sulla convivenza, temendo di impedire all'uomo di concentrarsi negli studi distratto da un traffico di bimbi urlanti, serve e nutrici... In ogni caso Abelardo ha pagato abbastanza direi :-)
    No, penso che non possiamo guardare a questa storia con i parametri di oggi. Però, mentre a distanza di tanti secoli ne cogliamo il romanticismo struggente, non sono altrettanto propensa a credere che fra qualche secolo qualcuno possa commuoversi su altre "minorenni peccatrici" dei nostri tempi.

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