giovedì 23 maggio 2013

LA BAMBINA E LE FARFALLE.

Quando ero bambina trascorrevo delle interminabili estati in una casa di montagnache si trovava fuori da ogni rotta: non c'era un paese, ma solo dei gruppetti di case con giardino disseminate senza apparente ordine.
Fra i miei divertimenti di allora ce n'era uno un po' crudele: catturare le farfalle.
Mi aggiravo per i prati con una retina e davo la caccia a certe farfalline blu che volavano piano piano, le uniche alla portata della bimba poco agile che ero.
Avevo poi costruito loro una specie di casetta trasparente in una scatola di plastica , che avevo arredato anche con dei fiorellini.
Trattenevo per un giorno lì le mie prigioniere, per poter osservare il loro volo da vicino e le sfumature di colore, cosa che in natura sarebbe stata difficile ai miei occhi poco efficienti.
Era uno spettacolo di bellezza e di grazia che volevo far mio ad ogni costo, ipnotizzante, che mi faceva sognare un mondo più bello e colorato, più armonioso.
Poi la sera aprivo la piccola prigione e liberavo le farfalle superstiti. Come mi dispiaceva vedere con quanta foga riconquistavano la libertà e si impegnavano in un volo rapido e alto come normalmente non avveniva.

Con gli anni naturalmente smisi i miei crudeli esperimenti, perché arrivai a malincuore a capire che per avere accanto a noi un essere grazioso ed elegante, che ci riempia gli occhi e il cuore, bisogna proporsi con la nostra capacità di seduzione e non con l'inganno o la violenza.
Altrimenti la nostra "preda" si spegnerà o ci abbandonerà appena possibile.

Spero di non nuocere mai più alle farfalle che incontrerò.

11 commenti:

  1. Post lucido e tenero insieme. Hai ragione: la vita ci chiede spesso di modificare approcci e strategie verso le cose e verso gli altri. Come diceva Eduardo De Filippo: "Gli esami - nella vita - non finiscono mai ..." Un abbraccio.

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  2. Io amavo portare le lucertole al guinzaglio..... bah.... forse voglio condurre il gioco sempre e solo io??? chissà...... un bacio

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  3. Acuta analogia. La natura insegna, come sempre: sta a noi coglierne le varie sfumature, possibilmente senza ingabbiarla. Sono certo che riuscirai a tenere fede alla tua promessa. Ciao, buon week-end.

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    1. Sono sicura che le farfalle incontrate successivamente hanno saputo riconoscere la persona intelligente e delicata che sei e oggi sanno che non le ingabbieresti più. Un abbraccio!

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  4. Questo è stato il suo ultimo post decidendo di lasciarci per ricongiungersi alla mamma. Ora può vedere nuovamente, non solo come nei sogni che terninavano in un incubo con il rsveglio.
    Addio miky ci rimarranno i tuoi pensieri.

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  5. No ... ero in pensiero per lei. Volevo scriverle ancora. Dimmi che non è vero. Non voglio crederci.

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    1. Caro Anonimo senza blog, non so chi tu sia ma Curly devil non farebbe mai un gesto estremo pur nella più grande disperazione. Ritengo che si sia assentata per una sua libera scelta che io rispetto e attendo di rileggerla quando avrà ancora voglia di scriverci (mi) con la sua consueta ironia e simpatia. A te Curly voglio dire che sul blog, come immagino nella vita reale, hai un mucchio di amici che ti vogliono bene e a cui manchi: ti aspettiamo (ma non farci attendere troppo :-))))). Un abbraccio!

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  6. Mi mancherai, Curlydevil. Mi ero ripromesso di incontrarti, prima o poi. E così sarà.

    Un abbraccio, carico di affetto e di tutta la stima che meriti.

    DOC

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  7. Ma non posso crederci! No, non è possibile!! L'ho sempre vista come una persona piena di forza e speranza, non ci posso e non ci voglip credere! Su Curly, torna a scrivere che ti aspettiamo! <3

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  8. Purtroppo è vero. Anche lei, come le sue farfalle, era prigioniera in una gabbia, non trasparente, dalla quale non poteva fuggire. Anche per lei è venuta la sera in cui si è liberata da quella che era, che considerava, la sua prigionia ed è volata via. Vicina alla sua mamma. Avrà ripensato alle sue farfalle e, se anche con dispiacere, ancora una volta, per l'ultima volta, in silenzio, ha voluto che riavessero con foga la libertà in un volo rapido ed alto. Ero suo zio.

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  9. Sapevo, sentivo che l'assenza definitiva di Curly (ma io conoscevo il suo vero nome) era tragicamente vera. La sua dipartita continua a farmi male. Ringrazio lo zio che ci ha donato parole così sofferte e toccanti.

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